Il futuro della SEO non è “fare altro”, ma fare meglio quello che si sta già facendo, creando contenuti utili, aggiornati, esaustivi e strutturati, capaci di costruire fiducia e distinguersi in uno scenario sempre più competitivo. Intelligenza artificiale: naturale diffidenza. Almeno all’inizio. Non è una novità: i cambiamenti fanno paura, in tutti gli ambiti. Pure nel nostro, quello della comunicazione omnicanale. La storia insegna come ogni evoluzione venga vissuta inizialmente come una tragedia, salvo poi diventare un’abitudine, una volta prese le misure. È accaduto in passato con il mobile-first, con le Ads in cima alla Serp di Google o con i featured snippet, solo per citare alcuni casi.
Ora è il turno di SEO e AI. La domanda che da qualche mese (da quando, almeno, a fine marzo, AI Overview ha debuttato in Italia) tutti si fanno e a cui molti provano a rispondere è: come cambia la SEO con l’intelligenza artificiale? O, meglio, ancor prima: cambia la SEO con AI?
La risposta è sì: qualcosa cambia, e anche di significativo, ma non bisogna buttar via tutto quello che di virtuoso si è fatto fino a ieri. Per gli esperti, la parola d’ordine è consapevolezza. L’avvento dell’intelligenza artificiale non coincide con la fine della ricerca, ma ne rappresenta un capitolo evolutivo. I macro criteri restano gli stessi (autorevolezza, pertinenza, struttura e qualità), ma si gioca con nuove regole, orizzonti più ampi e diversi obiettivi.
LEGGI ANCHE: Intelligenza artificiale per le aziende: hai mai pensato all’AI?
L'avvento dei Large Language Models (LLM) sta trasformando radicalmente la ricerca online, sostituendo le tradizionali query testuali con esperienze conversazionali che forniscono risposte immediate e sintetiche. Grazie a strumenti come Google AI Mode, ChatGPT, Perplexity e Microsoft Copilot, le ricerche tradizionali stanno evolvendo verso risposte sintetiche, generate dall’intelligenza artificiale pescando da varie fonti, che precedono o sostituiscono i classici “dieci link blu”.
Ciò rappresenta un cambio di paradigma e un’evoluzione rispetto al passato. Se, fino a ieri, l’obiettivo di chi faceva SEO era posizionare un contenuto su Google, oggi è far sì che quel contenuto diventi la risposta autorevole a una domanda. Non importa dove questa domanda venga posta: può essere su Google, ma anche all’interno di AI Overview, in una chat con una AI, in una ricerca su YouTube o un altro social.
Essere “citabili” e “riassumibili” da un LLM è una nuova metrica di visibilità nell’era dell’AI. Anche perché si stima che entro il 2028 il traffico dai canali AI supererà quello della search tradizionale¹. Insomma, se i motori di ricerca cambiano, anche noi dobbiamo farlo. Altrimenti andremo incontro a una progressiva invisibilità.
LEGGI ANCHE: SEO e SEM: cosa sono e perché sono così preziosi?
Bene, ma cosa fare dunque, perché il nostro brand diventi (o resti) protagonista in questo mutato scenario? Non esistono, lo diciamo subito, formule magiche né strane alchimie. Sintetizzando, potremmo dire che bisogna “semplicemente” fare meglio quello che già si faceva ieri con visione strategica, approccio olistico e precisione verticale.
Insomma, non è vero che la Seo è morta: anzi, gode di buona salute. Di fatto, Google cambia (ancora) forma, ma non sostanza. E Google, a oggi, rimane il riferimento, con poco meno del 90% del traffico di ricerca web². Entrano, però, in gioco nuove regole che arricchiscono e modificano lo scenario, attuale e futuro, imponendo uno sguardo più ampio per restare competitivi.
LEGGI ANCHE: Quali canali di comunicazione presidiare per i propri obiettivi di business?
Abbiamo visto come cambia la Seo con AI a livello di macro indicazioni. Anzi, come sta cambiando, visto che lo scenario è alquanto magmatico e le novità si susseguono.
Di certo c’è che non esistono cure miracolose per vincere le nuove sfide della SEO: su questo, tutti o quasi concordano. Si può finanche arrivare ad affermare che non esiste una SEO per AI: resiste la “solita” cara vecchia SEO, da aggiornare, però, e da potenziare con una strategia di AI Visibility. Qualche esempio?
Per sintetizzare, il lavoro cambia radicalmente e, al contempo, se vogliamo, resta quello di sempre. I contenuti di qualità e di valore, ovvero quelli utili, freschi, esaustivi e ben strutturati, restano il faro. Autorevolezza e fiducia continuano a essere parametri fondamentali. Semplicemente si sposta, o meglio si allarga il terreno su cui ci si confronta con i competitor, con nuove regole di cui tener conto e nuove sfide da vincere.
NOTE
¹ Fonte: The 2025 AI Visibility Index Study, Semrush
² Fonte: StatCounter Global Stats